"Bikini",

2018, acrilyc, packing tape, cardboard and wood, 200 x 120 cm.

collezione privata Borghini Spoleto

 

Bikini: atollo che nel 1946 divenne un poligono nucleare americano; nell'arco di dodici anni esso subì le radiazioni di sessantasette esperimenti nucleari, rendendolo presto inospitale e inabitabile.

Allo stesso modo il nostro pianeta subisce gli effetti dell'inquinamento globale trasformandosi da paradiso a mera fragile essenza.

Ecco che allora l'arte arriva decisa e perentoria.

"Fragile" è la scritta che campeggia centrale in quest'opera, come una immaginifica linea dell'equatore che abbraccia il mondo da est a ovest, ad indicare che nessuno è escluso da tali effetti e da tali responsabilità.

Bianco rappresenta un mondo non geografico, senza nomi, senza confini, nazioni, città e popoli poichè nessuno è immune dal sistematico avvelenamento del pianeta.

Il mondo che si presenta è infatti una unità, il luogo primigenio degli esseri umani. 

Arte di cartone leggero come leggere sono le coscienze di chi senza scrupolo abusa del fragile equilibrio.

Arte al contempo densa di significato, atta a risvegliare le anime degli uomini, nessuno escluso.